Vulcan Cymbals

Italian cymbals made in Turkey!

Ciao e ben ritrovati!
Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in questi piatti. Si tratta di un recente brand siciliano, almeno per quanto riguarda la progettazione. Si, perché questi piatti sono made in Turkey!
Come dicevo, ho avuto la possibilità di provarli e di suonarli un po’, trovando questi piatti adatti principalmente al jazz. Anche le serie più “classiche”, tra quelle che ho avuto a disposizione, hanno un suono leggero e con un alone importante che li rente “jazz oriented”.

Tra questi piatti, ho trovato il White Master con un suono molto “washy”, ovvero, un alone molto importante e una campana dall’atttacco secco.
Il Dark Master è un piatto dalle sfumature molto articolate, con un ping molto definito che sprigiona un alone ricco di frequenze dal tono caldo, ma che non mascherano mai l’atttacco della bacchetta. Il suo suono ricorda il suono dei jazzisti classici, ma essendo di dimensioni maggiori a ciò che comunemente si utilizzava negli anni 30 e 40, le armoniche risultano essere più calde e moderne. La sua campana, nonstante le piccole dimensioni, risulta essere perfettamente equilibrata mai troppo invadente o poco presente (questo è il piatto che per mio gusto personale mi ha colpito di più).
L’Antique era l’unico piatto da 20″ che ho avuto a disposizione, tra tutti era quello con il suono più “rock”. La finitura ad anelli lucidi e grezzi, ricorda la serie Sultan dei più noti Istanbul Mehmet, ma rimanendo sempre nel contesto sonoro jazz oriented. Questo piatto non manca di colore, ne di armoniche, il piatto è abbastanza sottile e leggero, dalle armoniche non particolarmente scure. La componente grezza è la chiave per un suono più controllato al livello di armoniche. Questa finitura la troviamo anche sulla campana di questo piatto e ne conferisce un suono più presente, dalle armonche più controllate.
Il Legend è l’altro piatto di misura diversa, infatti, quello a disposizione era un ride da 21″. Il suo suono è particolarmente scuro e profondo, sembra un piatto di dimensioni più grandi! Il suo alone importante rimane sempre molto controllato e lineare.
Passando agli ultimi due piatti che ho avuto a disposizione, il Legacy è un piatto che definirei standard. Un buon piatto dal colore mediamente scuro viste le dimensioni, 22″ non è proprio un piattino piccolino… Ha una sonorità lineare, come anche l’ultimo modello della serie Classic che risulta essere un po’ meno secco, dalle armoniche un po’ più brillanti rispetto al Legacy.

In conclusione, tutti i piatti avuti in prova risultano “crashabili” senza mai diventare troppo invadenti. La campana è una caratteristica fondamentale per il ride e in questi piatti risultano essere sempre ben equilibrate, forse solo il White Master soffre un po’ la poca presenza della campana, nonostante sia di dimensioni standard. Il Dark Master, invece ha una campana di dimensioni più ridotte e questo conferisce un maggior controllo e complessità delle armoniche sprigionate da questo piatto.

I piatti che ho avuto il piacere di testare erano tutti ride, principalmente da 22″, i seguenti 6 piatti in tutto:
– White Master ride 22″
– Dark Master ride 22″
– Antique ride 20″
– Legend ride 21″
– Legacy ride 22″
– Classic ride 22″

Questi piatti sono stati testati su un batteria Ludwig del ’64, il rullante è un 14″ x 6,5″ in acero, assemblato da me e l’Hi-Hat, unico piatto non compreso tra quelli testati, è uno Zildjian K Custom Dark da 14″, un classico.
Il tutto è stato ripreso con uno Zoom Q3HD, senza alcun effetto o ritocco in post produzione.

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